Dieta alcalina: funziona? Benefici, cibi alcalinizzanti, menu settimanale e controindicazioni
La dieta alcalina si basa sull’assunzione di cibi alcalini, come ad esempio i vegetali, la frutta fresca, i tuberi, le noci e i legumi e sulla limitazione tutti gli alimenti acidi, come cereali, carni e formaggi. Scopriamola meglio!
La dieta alcalina fu ideata dal Dott. Young, un medico americano molto famoso. Secondo questa dieta è necessario privilegiare l’assunzione di cibi alcalini e limitare invece tutti gli alimenti acidi, come cereali, carni e formaggi. Nel regime alimentare ideato da Dott. Young è sconsigliato anche il consumo di alcolici, bevande gassate e cibi molto salati. Scopriamolo meglio!
Il regime alimentare della dieta alcalina infatti si basa sull’assunto che una dieta troppo ricca di cibi acidi possa andare a disturbare il bilancio acido-base dell’organismo, portando alla perdita di minerali essenziali per la salute del nostro corpo, come il calcio ed il magnesio che sono contenuti nelle ossa. Grazie alla dieta dei cibi alcalini riuscirete a perdere peso e a ritrovare la forma fisica per poter affrontare meglio l’estate con la giusta energia.
Gli esperti oggi ritengono che la dieta alcalina aiuta la persona a perdere peso, ma svolge anche un’altra importante funzione. Permette infatti di prevenire le malattie cardiache e l’insonnia. Il suo effetto sul corpo permetterebbe inoltre di regolare gli ormoni, rafforzare capelli e unghie, migliorare la memoria e l’umore.
Come funziona la dieta alcalina?
Qual è il ruolo dei cibi acidi e alcalini nella dieta? Iniziamo dicendo che la teoria della dieta alcalina si basa sul fatto che il sangue è leggermente alcalino e, di conseguenza, anche la dieta dovrebbe esserlo. Purtroppo tutti noi tendiamo a seguire delle linee alimentari diametralmente opposte. Tendiamo a mangiare cibi molto acidi, i quali vanno ad alterare l’alcalinità naturale dell’organismo. Ecco che l’equilibrio viene spezzato e possono insorgere problemi quali l’obesità.
Praticamente la dieta alcalina richiede un’alimentazione naturale e equilibrata. I cibi acidi come cereali e carne non vanno eliminati, ma solo ridotti, in modo che vi sia una prevalenza di quelli alcalini. La percentuale ideale sarebbe del 70% cibi alcalini e 30% cibi acidi.
La dieta alcalina: consigli alimentari
Secondo le teorie formulate dal Dott. Young, creatore della dieta alcalina, troppi cibi acidi all’interno della dieta quotidiana di una persona porterebbero ad una forte perdita di sali minerali essenziali e andrebbero ad alterare il PH dell’organismo causando un diffuso malessere e malattie di stagione, ma anche ansia, mal di testa, fino ad arrivare ad alcune patologie più gravi, come il cancro.
Secondo queste ipotesi inoltre mangiare troppa carne rossa, fritti, caffè e zuccheri, porterebbe alla proliferazione di parassiti e virus all’interno del nostro organismo. Ed ecco il menu tipo della dieta alcalina del Dott. Young. Appena svegli consigliano dunque di consumare un bicchiere d’acqua con 1/2 cucchiaino di bicarbonato, subito dopo a colazione si deve consumare un caffè d’orzo e una macedonia di frutta fresca.
A pranzo potreste invece mangiare un’insalata con lattuga, pomodori e radicchio, accompagnata con un risotto agli asparagi e una bella macedonia. Fra i pasti principali potete fermare la fame mangiando un frutto, mentre a cena consumate un minestrone di verdure, un’insalata mista e 2 hamburger di soia. Prima di dormire si consiglia infine di bere una tisana depurativa e rilassante.
Una dieta che sia troppo ricca di cibi acidi, comporta la comparsa di un’acidosi cronica lieve, per rimediare a ciò è necessario costruire il menu di una dieta alcalina. Questo regime alimentare però non elimina del tutto i cibi acidi, che devono solamente essere limitati e andare ad occupare il 20-30% del consumo quotidiano.
Viene dunque da chiedersi a questo punto: come si può distinguere un alimento acido da uno alcalino? L’acidità di un alimento non si misura valutandone lo stato fresco, ma misurando i minerali che rimangono dopo la sua combustione. Queste sostanze inorganiche possono essere acide o basiche.
Nella dieta settimanale alcalina del Dott. Young dunque non vengono eliminati del tutto i cibi acidi, ma devono andare a rappresentare solamente il 20-30% dei nutrienti quotidiani. Una dieta troppo ricca di cibi acidi comunque, potrebbe provocare una perdita di sali minerali essenziali oltre ad un’alterazione del PH dell’organismo.
Consumate quindi soprattutto frutta e verdura limitando invece le carni e i formaggi. Ricordate poi che tutti i grassi, sia animali che vegetali, sono particolarmente acidificanti. I legumi sono tutti acidificanti tranne la soia, mentre i cereali sono acidificanti tranne che per il miglio.
Le patate sono alcaline soprattutto se vengono consumate insieme alla buccia. Fra gli alimenti acidi troviamo anche le noci, i pistacchi e le nocciole tranne le mandorle.
Dieta alcalina: cibi alcalinizzanti e acidificanti
La dieta alcalina deve contare su un menu settimanale contenente gli alimenti maggiormente alcalinizzanti, che sono indicati nella seguente lista. Con questi alimenti potrete provar a cucinare tantissime ricette gustose e leggere per diversificare la vostra dieta, dimagrire e tornare in forma.
Ma allora con la dieta alcalina cosa si può mangiare? Quali sono i cibi più alcalini? Quali sono i cibi acidi da evitare? Di seguito la tabella degli alimenti alcalinizzanti e acidificanti:
Alimenti alcalinizzanti
- Frutta acida:
ananas, arancia, clementine, limone, mandarino, melagrana, pompelmo;
- Frutta semi-acida:
albicocca, ciliegia, fragola, mela, uva, pera, pesca, prugna;
- Frutta neutra:
melone, cocomero;
- Frutta dolce:
dattero, banana, fico, mela dolce, uva.
- Frutta essiccata e mandorle.
- Verdure:
asparago, broccolo, cardo, carota, castagna, cavolo, cetriolo, cicoria, cipolla, fagiolino, fungo indivia, lattuga, peperone, porro, pomodoro, oliva, pastinaca, patata, prezzemolo, rapa, ravanello, scalogno, scarola, sedano, spinacio, tarassaco
Alimenti acidificanti
- Sostanze animali:
carne, crostacei, pesce, selvaggina, pollame
- Latticini:
burro, margarina, panna, formaggio, latte, yogurt
- Cereali e derivati:
farina bianca, di avena, di mais, grano completo, grano saraceno, pane bianco, pane integrale, pasta, mais, orzo integrale, riso integrale, semola
- Legumi secchi:
fave, fagioli, piselli, lenticchie
- Altri alimenti:
alcolici, bevande industriali, cacao, caffè, the nero, condimenti, olii raffinati, spezie, miele, cioccolato al latte, succhi di frutta, bibite industriali, vino, zucchero bianco o grezzo, marmellata, caramelle, prodotti di pasticceria
Il limone nella dieta alcalina
E’ importante sapere cosa mangiare per alcalinizzare il corpo e bilanciare i cibi acidi e alcalini nel corso della giornata. In molti però hanno dubbi quando si trovano a usare il limone nella dieta alcalina. Sì, rientra nei cibi alcalinizzanti pur essendo acido.
Il limone è un agrume inizialmente acido, ma che una volta introdotto nell’organismo attua un effetto alcalinizzante, quindi depura il corpo, migliora la tonicità dei tessuti e dei capelli e stimola l’eliminazione delle tossine. Lo scopo della dieta alcalina risiede infatti nel migliorare il funzionamento dei reni e del fegato, ovvero degli organi depuranti e quindi nell’alleggerire il metabolismo che si scopre più leggero e attivo.
Dieta alcalina: risultati
Quali sono i benefici di una dieta alcalina? E’ una dieta priva di un qualsiasi fondamento scientifico, ma gli esperti ammettono che i risultati fisici effettivamente ci sono. Non solo dal punto di vista del perdere peso. Le donne che seguono con costanza la dieta alcalina con gli alimenti indicati, si sentono molto più energiche, hanno la giusta spinta per affrontare la giornata. Aumenta l’ottimismo e la voglia di affrontare le sfide quotidiane. Anche l’epidermide assume una nuova salute. E’ stato infatti dimostrato che i cibi acidi, specialmente lo zucchero, vanno a favorire l’invecchiamento cellulare, accelerando la comparsa delle rughe e conferendo una tonalità opaca alla pelle.
La dieta alcalina ha effetti benefici sul dimagrimento Se andiamo a rivedere un attimo le linee guida per seguire questa dieta, scopriamo appunto che i cibi da diminuire sono quelli particolarmente calorici. Riducendoli, l’intero sistema digestivo inizia a lavorare meglio.
Chi si approccia alla dieta alcalina dimagrante può dirsi felice, sazio e mai desideroso di zuccheri e carboidrati e libero dall’assalto dei ‘chiletti‘ in eccesso. La dieta deve comporsi di molti micro-pasti, mangiando in modo continuo per non avvertire i morsi della fame. Se a ciò si aggiunge che gli spuntini e i pasti sono studiati per avere un effetto alcalinizzante sull’organismo, possiamo capire che l’azione si rivela duplice.
Tante verdure a foglia verde, fra le quali spiccano gli spinaci, cibo alcalino per eccellenza, ma anche frutta e verdura a volontà, germogli e tanti cavoli dall’effetto alcalino sono le basi nutrizionali della dieta, alle quali si associa il consumo di chicchi antichi, come la magica quinoa e l’amaranto, cereali speciali, in quanto sono iper-proteici e poveri di calorie.
I vantaggi della dieta alcalina sono evidenti. La persona che la segue inizierà a consumare la giusta quantità di frutta e verdura, ridurrà il consumo di carne e formaggi, i quali dovrebbero appunto trovare una posizione marginale nel regime alimentare corretto, iniziando al contrario ad avere una maggior energia.
Non vi sono infatti calcoli di calorie e altro. Seguirla è assolutamente facile, anche per lunghi periodi di tempo. E’ una dieta molto versatile, ideale per chi non vuole rinunciare alla buona cucina ma è disposto a rivedere le priorità alimentari sulla propria tavola.
Controindicazioni della dieta alcalina
Ogni dieta ha la sua giusta dose di controindicazioni. La dieta alcalina non fa eccezioni. Anche se questo regime alimentare aiuta a perdere i chili di troppo, dobbiamo sempre tenere in considerazione che è possibile riprendere i chili persi una volta tornati alle abitudini alimentari precedenti. Altro rischio di questa dieta, è quello di andare incontro a una carenza di proteine. Come abbiamo accennato prima, si tratta di una dieta senza alcun tipo di valenza scientifica e per tanto sono molti gli esperti che davanti a lei storcono il naso.
Prima di iniziare a seguire la dieta alcalina, il nostro consiglio è quello di rivolgersi al proprio medico di fiducia. Una nuova teoria poi, vede questo regime alimentare come protagonista nella lotta contro il cancro. Di cosa si tratta? Vediamolo subito!
La dieta alcalina inoltre tende ad aumentare l’apporto di potassio nel corpo. Ecco quindi che, se per molti questo può essere un pregio, per altri è invece un problema serio. Chi soffre di malattie renali ad esempio, ha già difficoltà a espellere il potassio, seguendo una dieta che ne integra troppo, potrebbero solo compromettere ulteriormente lo stato di salute.
La dieta alcalina non è consigliata neanche a chi soffre di pressione alta, a chi ha una grande concentrazione di potassio nel sangue e chi assume farmaci respiratori.
Le critiche da parte della comunità scientifica internazionale non sono mancate. I dubbi sulle tesi di Young sono tantissimi, ma anche sui suoi studi. Non è ancora chiaro infatti se ha o meno ottenuto una laurea in Biologia, chimica o medicina. Una cosa certa è che Young si è a lungo vantato di titoli in Nutrizione che in realtà non possedeva, perché rilasciati da università non riconosciute.
Dieta alcalina contro i tumori
Si sente parlare spesso dell’uso della dieta alcalina per sconfiggere i tumori, ma questa teoria ha avuto vita breve. Sono molte le teorie che infatti hanno dimostrato come non sia assolutamente possibile rendere basico il PH dei tessuti attraverso l’alimentazione. Basti pensare che, anche se noi ingerissimo esclusivamente cibi basici, ci penserebbero successivamente i succhi gastrici a acidificare ogni cosa prima che questo venga assorbito.
Seconda cosa da tenere in considerazione: il PH dell’organismo è in media a 7,4. Troviamo quindi un equilibrio fondamentale per la sopravvivenza. Qualora si riuscisse, ipoteticamente parlando, ad alcalinizzare il PH, ecco che si andrebbe in contro all’alcalosi metabolica, la quale richiede tempestivamente l’intervento medico, considerando appunto che potrebbe essere una situazione mortale.
C’è da ricordare che NESSUNA DIETA PUO’ CURARE IL CANCRO. Una buona dieta al massimo aiuta la persona a sentirsi meglio, a mantenere la giusta dose di energia per affrontare la difficile sfida della malattia.
Il problema della dieta alcalina inoltre, è quello di voler appunto alcalinizzare l’organismo. Ma il nostro metabolismo lavora in modo tale che questo non accada. E’ impossibile modificare il PH dell’organismo, perché deve mantenersi in equilibrio e farà quindi di tutto per impedire che ciò accada.
Non è possibile quindi, sperare di contrastare il cancro consumando frutta e verdura. Anche il cibo più alcalino diventa neutro o addirittura acido quando entra in contatto con i succhi gastrici.
Anche qualora vi fosse un solo alimento capace di mantenere la sua alcalinità, subito l’organismo farebbe in modo che i valori del PH tornassero allo stato di equilibrio. Se il corpo non riuscisse nella sua impresa, immediatamente sarebbe necessario l’intervento medico per evitare la morte.
Ciò non significa che la dieta alcalina è dannosa, ma solo inefficace contro la lotta del cancro. E’ importante davanti a queste situazioni tanto delicate, seguire le cure mediche.
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