Dieta chetomediterranea: cos’è e come funziona

Chi ha provato a dimagrire con la dieta chetogenica può trovare un aiuto inaspettato nella dieta chetomediterranea o dieta chetogenica mediterranea. Scopriamola insieme!

Dimagrire- foto pixabay.com

La dieta chetomediterranea non è altro che un regime alimentare che sfrutta a proprio vantaggio gli effetti positivi della chetosi, strizzando l’occhio ai principi dell’alimentazione mediterranea.

Dieta chetomediterranea

L’idea alimentare messa a punto dal biologo nutrizionista Maurizio Tommasini restituisce valore alla chetogenica e costruisce un regime in versione mediterraneo.

La dieta chetomediterranea non chiede il consumo di grandi quantità di carni e grassi e non prevede un focus su carboidrati come pasta, pane e pizza, ma sfrutta i principi della chetosi e della varietà mediterranea.

Il modello chetogenico ingloba gli alimenti della tradizione mediterranea per portare il culto del “mangiar bene” su un altro livello, quello della versione mediterranea con frutta e verdura a volontà e una quantità ridotta di carboidrati.

La riduzione della quota di carboidrati e il consumo proteico discreto spinge il corpo a entrare nella fase di chetosi e a usare il grasso come fonte energetica.

È un regime alimentare semplice da seguire anche quando si affrontano occasioni particolari o si mangia fuori casa.

Giorno dopo giorno l’organismo si adatta e il grasso adiposo si scioglie mentre la massa muscolare e i liquidi restano invariati.

Principi base

Il punto di forza della dieta chetomediterranea è la sua struttura in tre fasi molto facile da mettere in pratica.

All’inizio pochi carboidrati (30 grammi) per obbligare il corpo a far leva sui grassi come fonte energetica e a produrre i corpi chetonici destinati a diventare carburante di alcuni organi.

Tre settimane in cui il semaforo rosso è concentrato per cereali e pseudo-cereali, legumi, verdura (peperoni, carote e patate) e frutta (a eccezione di mirtilli, lamponi, ribes, limoni, olive e avocado), oltre che miele e zucchero.

Nella seconda fase di tre settimane vengono consolidati  i risultati raggiunti evitando e vengono reintrodotti gradualmente i carboidrati, strizzando l’occhio prima a quelli che influenzano poco i livelli glicemici (frutta, legumi, pane e pasta).

Infine i carboidrati diventano una presenza costante dei menu di pranzo e cena e si torna a mangiare normalmente con verdure, pasta o riso o altri cereali a pranzo, legumi, frutta, pesce, carne, molluschi, crostacei, latte e yogurt, frutta oleosa, olio evo.

Punto cardine della dieta chetomediterranea è l’idratazione, meglio se con acqua oligominerale e tisane senza zucchero.

Nessuno sgarro

Lo schema della dieta chetomediterranea promette di funzionare soltanto se non vengono fatti sgarri a tavola in quanto l’uscita dallo stato di chetosi potrebbe vanificare quanto fatto fino a quel momento.

Se proprio non si sa resistere allora è necessario rimettersi in careggiata per permettere al corpo di tornare a produrre corpi chetonici come fonte di energia.

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