Rinunciare ai grassi aiuta davvero a dimagrire?
Secondo il National Obesity Forum e il Public Health Collaboration bisognerebbe rivedere le linee guida del passato per risolvere il problema del sovrappeso, una patologia che interessa sempre più soggetti. Le due istituzioni deputate alla salute pubblica in Gran Bretagna avrebbero sottolineato come una dieta a basso contenuto di grassi non risolve il problema dell’obesità e avrebbe conseguenze indesiderate sulla salute.
Ebbene, quello che i due prestigiosi istituti britannici precisano è che sia l’abitudine di mangiare fuori dai pasti a decretare l’aumento di peso. È per questo che non ha senso continuare a demonizzare i grassi derivati da carne, pesce e latticini ed eleggerli a responsabili assoluti.
Convincersi che i cibi light siano la soluzione al problema del peso è un errore. Questi alimenti in realtà vengono insaporiti con zuccheri aggiunti e, se assunti in grandi quantità, rischiano di sviluppare altre patologie metaboliche come il diabete.
Quello che si evince è che gli zuccheri sono molto più dannosi dei grassi. Il conteggio delle calorie spinge molti a mangiare senza regole e a praticare poi molto sport per “smaltire” le calorie in eccesso, ma questa teoria rischia di allontanare dai cibi naturali indispensabili per il benessere generale.
L’obiettivo è quello di superare l’equazione grasso = obesità. È assolutamente vero che alcuni grassi saturi possono aumentare l’insulino-resistenza e favorire l’aumento di peso, ma tenere basso il consumo di grassi saturi vuol dire rinunciare ad alimenti ricchi di grassi insaturi quali Omega 3, Omega 6 e Omega 9, grassi fondamentali per l’organismo.
Per dimagrire correttamente è necessario creare pasti bilanciati in macronutrienti ovvero carboidrati, proteine e grassi. Un pasto completo e bilanciato tiene a bada il senso di fame in quanto l’organismo è impegnato ad affrontare la digestione dei vari alimenti per il tempo sufficiente a garantire il giusto senso di sazietà .