Come dimagrire scoprendo i falsi miti del pesce
La maggior parte delle diete dimagranti punta su un regime alimentare sano ed equilibrato, menu quotidiani ricchi di frutta e verdure che prevedono carni bianche e pesce perché preservano ottime qualità nutrizionali.
Nel caso particolare, il pesce è un alimento che apporta proteine di alto valore biologico, contiene un buon contenuto di grassi insaturi come gli Omega-3 e un mix benefico di sali minerali (fosforo, iodio, selenio) e vitamine (vitamina A, vitamina D e vitamine del gruppo B).
Sostanzialmente gli acidi grassi insaturi del pesce conquistano un posto di prim’ordine nelle diete dimagranti perché aiutano a ridurre il livello di colesterolo cattivo LDL.
Si consiglia di mangiare pesce addirittura 2 o 3 volte a settimana, ma quando si parla di questo alimento bisogna far attenzione a tipologie e cotture.
È facile imbattersi in leggente metropolitane, luoghi comuni e falsi miti riguardanti in pesce. Non resta che scoprire insieme come consumarlo in modo consapevole.
Pesce crudo? Solo fresco
Il fattore freschezza sembra essere fondamentale quando si parla di pesce crudo come sushi, sashimi, tartare e carpaccio.
In realtà, la legge vuole che il pesce fresco sia abbattuto in congelatori capaci di portarlo a temperatura di -18 gradi, un processo indispensabile per eliminare un pericoloso parassita (anisakis) responsabile di processi infiammatori a carico si stomaco e intestino e reazioni allergiche.
Si tratta di un parassita molto comune dei pesci quali sardine, aringhe, branzini, merluzzi e calamari. L’unico modo per ucciderlo è quello di abbattere la temperatura del pesce immediatamente. Prima di mangiare pesce crudo a casa è preferibile conservarlo per un minimo di 96 ore in congelatore.
Salmone alleato per le diete ipocaloriche
Il salmone è un pesce che si presenta come una vera miniera di Omega 3 e un concentrato di gusto gustoso facile da cucinare. Purtroppo però il pesce che si porta a tavola proviene dagli allevamenti e questo riduce notevolmente le sue proprietà benefiche ed organolettiche. È preferibile non abusarne, alternandolo spesso con altro pesce come quello azzurro.
Qualità eccelsa delle “bistecche” di pesce
Il tonno e il pesce spada si possono trovare anche sotto forma di “bistecche” di pesce, un modo semplice per consumare il pesce. Il costo elevato può far pensare che sia di maggior pregio e qualità, ma in realtà i pesci utilizzati hanno un ciclo vitale lungo e possono quindi contenere più componenti nocivi come i metalli pesanti. Alternarli diventa essenziale!
Stagionalità del pesce
Il pescato ha una sua stagionalità solo se vengono rispettati i tempi di riproduzione. Per questo quando si acquista pesce è necessario prestare attenzione alle indicazioni dettagliate presenti ai banchi pescheria, fatta eccezione per quelli di allevamento.
Variazioni di prezzo
Le variazioni di prezzo da una pescheria all’altra sono dovute alle condizioni di acquisto all’ingrosso, salvo non esserci una notevole differenza come forma di speculazione commerciale.
Cozze e vongole sono inquinate
La conoscenza della provenienza, facilmente riscontrabile dall’etichetta, evita di acquistare prodotti di scarsa qualità. Se le cozze e le vongole sono di allevamento, basta sceglierne uno controllato che garantisca la massima qualità.
Pesce sempre positivo
Non è sempre detto che la carne leggera e l’elevato contenuto di grassi essenziali del pesce siano una cosa buona per l’organismo. È necessario variare con alternative, molto spesso molto più salutari e nutrienti di quello che si possa immaginare.
Bisogna preferire pesci a ciclo stagionale breve, poco conosciuti e quindi poco costosi come i pesci azzurri e i pesci di taglia piccola.