Come perdere peso con la dieta oloproteica
La dieta oloproteica è un tipo di regime alimentare povera di carboidrati e ricco di proteine articolato in tre fasi (una drastica e due più complete), uno schema che gli è valso l’appellativo di “liposuzione alimentare”.
Secondo la rielaborazione degli anni ’90 del protocollo del professor Blackburn sarebbe sufficiente un regime alimentare povero o addirittura privo di carboidrati e ricco di proteine (1,2-1,5 grammi per Kg di peso corporeo) per agire sulle adiposità localizzate.
Il problema è il regime ipocalorico spinge il corpo a uno stato di chetosi ossia la formazione di corpo chetonici (sintomi di un alterato metabolismo degli acidi grassi) e per questo deve essere prescritta e seguita da un medico specializzato.
Dieta oloproteica
Lo schema della dieta oloproteica non è altro che una reinterpretazione del modello Blackburn, rispetto al quale presenta alcune modifiche importanti:
- Ridotta quantità di carboidrati (10-20 grammi al giorno derivati da frutta e ortaggi)
- Basso apporto di lipidi (10 grammi derivanti dall’olio extravergine di oliva)
- Elevato apporto proteico (50% alimentare e 50% integrazione alimentare)
- Supporto di aminoacidi e proteine purificate (utile a non perdere la massa magra e stimolare l’ormone della crescita)
- Integrazione di sali minerali alcalinizzanti (combatte acidità della chetosi)
- Suppletivi di Omega 3, frutto-oligosaccaridi e drenanti
L’applicazione delle regole della dieta oloproteica consente di stimolare il sistema di lipolisi per distruggere i grassi, ridurre la sintesi dell’insulina per agire sul tessuto adiposo e promuovere l’ormone della crescita per sfruttare il tessuto adiposo come fonte energetica.
Struttura dieta oloproteica
La struttura della dieta oloproteica si sviluppa in tre fasi principali, ciascuna caratterizzata dall’assunzione di particolari alimenti:
- Prima fase – La prima fase dura 21 giorni e impone un apporto proteico derivante per metà da integratori di aminoacidi e proteine e metà da alimenti proteici (carne bianca, pesce, pollo, tacchino, bresaola e uova), senza dimenticare 10 grammi di grassi e 20 grammi di carboidrati consentiti.
- Seconda fase – La seconda fase di 42 giorni viene definita dissociata integrata giacché si introducono nuovamente parte dei carboidrati. L’unica regola è quella di consumarli lontano dalle proteine e quindi in pasti diversi.
- Terza fase – La fase conclusiva impone il reintegro di tutti gli alimenti e l’associazione dei diversi macronutrienti nello stesso pasto.
Benefici dieta oloproteica
La perdita di peso accompagna un regime alimentare che nasconde diversi benefici, specialmente dal punto di vista della perdita delle adiposità localizzate su cosce, fianchi, glutei e pancia. Quali sono i benefici della dieta oloproteica?
- Sindrome premestruale – La produzione dell’ormone della crescita riduce l’effetto degli estrogeni responsabili dei sintomi legati alla sindrome premestruale.
- Ritenzione idrica – La dieta oloproteica favorisce la gestione dei problemi alla circolazione linfatica e venosa e riduce ritenzione idrica, edemi e prurito.
- Fame – Bastano un paio di giorni dall’inizio della dieta per notare una riduzione del senso di fame e un sentimento euforico legato agli effetti dei corpi chetonici.
- Peso – La dieta promette di lasciar andare dai 3 ai 4 Kg a settimana, ma senza perdere volume e tono della massa muscolare.
- Cellulite – L’azione lipolitica influisce positivamente sulla ritenzione idrica e riduce i cuscinetti di adipe.
Effetti collaterali e controindicazioni
La dieta oloproteica è un regime alimentare molto restrittivo che deve essere programmato da un medico competente.
Chiaramente non è una dieta indicata in caso di gravidanza e allattamento per via della drastica riduzione dell’apporto calorico.
Tutti gli effetti collaterali, poi, sono legati allo stato di chetosi e possono essere alitosi, emicrania, mal di testa, sensazione di nausea, spossatezza e stipsi.