L’alimentazione per la memoria
Un recente studio condotto all’Università di Munster, in Germania, suggerisce che per mantenere integre e sostenere le funzioni cognitive, la prima cosa da fare è migliorare e correggere l’alimentazione; riducendo l’apporto calorico del 30% si ha un effetto positivo sulla memoria.
Le cellule del cervello comunicano tra di loro attraverso una miriade di molecole, dette neurotrasmettitori, derivate dagli aminoacidi e quindi dalle proteine; queste molecole vengono captate e recepite da antenne presenti sulle cellule (i recettori).
Grazie a quest’attività, le informazioni vengono estese alle diverse regioni celebrali, permettendo al cervello di svolgere molteplici funzioni, come regolare la memoria, l’umore, il sonno e il comportamento alimentare. Le sostanze nutritive contenute negli alimenti possono influire sulla formazione dei neurotrasmettitori.
Come suggeriscono gli studi condotti, nella dieta non deve mancare il ferro, dal momento che, la sua carenza comporta variazioni nella capacità di apprendimento e memoria; carne, pesce, uova sono fonti particolarmente utili.
L’alimentazione può anche influenzare i livelli di acetilcolina (un neurotrasmettitore coinvolto nella memoria): per la sua formazione nel cervello servono colina, un nutriente presente sotto forma di lecitina nel tuorlo d’uovo, nella soia e nei legumi in genere, e glucosio.
Lo studio condotto dal Dipartimento di Geriatria dell’Università di Bari, ha osservato che chi segue una dieta mediterranea, con un elevato consumo di grassi monoinsaturi, ritarda il declino delle capacità cognitive legato all’invecchiamento. Mentre, le diete ad alto contenuto di acidi grassi saturi, influiscono negativamente sull’apprendimento e sulla memoria.
In particolare, riso al curry, filetto di salmone, acciughe marinate, pop corn e cereali integrali nutrono il cervello e migliorano le attività celebrali; mentre, l’acido folico presente negli spinaci, nel succo d’arancia e nel lievito stabilizza l’umore, attenuando molti tipi di depressione con comportano anche la riduzione della memoria.
CURIOSITA’: il pesce fa davvero bene alla memoria?
Uno studio, effettuato a Los Angeles, da un neuroscienziato, ha confermato che gli Omega 3 derivati dal pesce influenzano la memorie e le attività cognitive in genere: si tratta di acidi grassi essenziali che fluidificano la comunicazione tra i neuroni.