Dimagrire mangiando frittura? Ecco come!
La dieta non deve essere fatta necessariamente di rinunce, specialmente quando si parla di frittura. È possibile dimagrire mangiando frittura?
Ebbene sì, anche le persone più motivate rischiano di cedere alla tentazione di gustare un piatto fritto, croccante e goloso.
Dai calamari fritti alle patatine fritte fino alle verdure in pastella, infatti, il percorso dimagrante può essere costellato da tentazioni al profumo di fritto (e le sue calorie).
Ma chi lo dice che non si può mangiare fritto durante la dieta? Il cibo off-limits è stato rivalutato da ricercatori e nutrizionisti.
Si può mangiare fritto a dieta?
La rivista Journal of Medicinal Food ha pubblicato uno studio secondo cui la frittura riesce a ridurre la quota glicemica degli alimenti.
Questo significa che i cibi cotti nell’olio bollente non aumentano la percentuale di zuccheri nel sangue, anzi. Mantengono il livello ben al di sotto rispetto a quello del cibo crudo.
In pratica il processo di frittura disidrata i cibi e li rende più lavorabili dai succhi gastrici a tal punto da diventare molto più digeribili.
A questo si aggiunge che la cottura in olio bollente di proteine, ortaggi e cerali riesce a mantenere le proprietà nutrizionali del cibo inalterate.
Come dimagrire mangiando frittura
La frittura supera i luoghi comuni che la vedono come un attentato alla salute e alla linea per diventare accettabile, qualcosa che rende meno pesante la dieta dimagrante.
Ovviamente è possibile continuare a dimagrire mangiando la frittura soltanto se si tengono a mente alcune accortezze.
Quanto fritto si può mangiare? Si può mangiare fritto una volta a settimana? Scopriamo tutto quello che c’è sa sapere per dimagrire mangiando frittura!
- Temperatura – La temperatura dell’olio deve essere alta e costante per creare una barriera lipidica che protegge il cibo dall’attacco del grasso e dalla dispersione dei nutrienti.
- Punto di fumo – Per friggere è importante non superare i 180 gradi, pena il superamento del punto di fumo con conseguente formazione della sostanza tossica acroleina e odore acre.
- Quantità – Mangiare fritto ogni tanto fa bene, specialmente se si tratta di fritture light. Il consiglio? Maggiore sarà la quantità di olio e minore sarà la pesantezza della frittura.
- Olio – L’olio extravergine di oliva è ideale in quanto ricavato da spremitura meccanica, ricco di acidi grassi monoinsaturi più stabili al calore e in possesso di un punto di fumo più alto.
- Uso – Il riciclo dell’olio della frittura è off-limits, così come i tempi di cottura prolungati (le parti bruciate contengono una sostanza cancerogena chiamata acrilamide).
- Panatura – Il modo migliore per avere una frittura sana e light è quella di creare una panatura di sola farina: meno olio assorbito ed esterno croccante.