Quanta “vita” in quel melone
Il principale elemento nutrizionale contenuto nel melone è senz’altro l’acqua che, insieme ai sali minerali, rende questa cucurbitacea un alimento molto dissetante. L’acqua, tuttavia, non è l’unica sostanza nutritiva presente in questo frutto. se calcolassimo il rapporto tra la quantità di sostanze nutritive contenute e le calorie apportate dai diversi tipi di frutta, il melone si troverebbe senz’altro ai primi posti della lista: una porzione di 500 gr (sufficiente per una fresca colazione o per uno spuntino pomeridiano) apporta solamente 160 calorie, ma fornisce ben 950 mcg di vitamina A e 160 mg di vitamina C. E’ opportuno ricordare che il fabbisogno giornaliero di queste vitamine è rispettivamente di 700 mcg e di 50-60 mg.
Il minerale più abbondante nel melone è il potassio. La nostra porzione di 500 gr ne contiene quasi 1700 mg. La sudorazione, abbondante durante la stagione calda, arriva a disperdere anche 3 g di potassio in una sola giornata. Reintegrare queste perdite in modo fisiologico è a questo punto semplice: basta qualche fetta di melone. La carenza di potassio provoca stanchezza, debolezza muscolare, alterazioni del sistema nervoso fino a veri e propri disturbi cardiaci.
Attenzione, però: il melone, specialmente se freddo e mangiato durante o subito dopo un pasto, può creare un notevole rallentamento della digestione (a volte accompagnato da sgradevoli disturbi come emicranie, acidità di stomaco, dolori addominali, flatulenze…) o addirittura una pericolosa congestione. Il melone è allora un frutto di difficile assimilazione? Possiamo rispondere senz’altro di no, se però viene consumato da solo e lontano dai pasti principali, a stomaco vuoto come merenda, oppure come una rapida e fresca cena estiva. Non dimentichiamo infine, che tutti coloro che soffrono di gotta e dolori articolari, stitichezza, emorroidi e calcoli renali possono trovare in questo vegetale un valido e piacevole complemento terapeutico.