Cresce il rischio dell’obesità
La percentuale dei soggetti che soffrono di obesità è in continuo aumento. Responsabili sono: l’alimentazione squilibrata, lo stile di vita sedentario e alcuni fattori genetici.
Il sesso maggiormente colpito è quello femminile, molto probabilmente perché entrano in gioco anche fattori ormonali.
Il metro, la bilancia e l’indice di massa corporea non sono più sufficienti per sapere se si è a rischio.
Se è vero che in alcune persone l’obesità è evidente, con un girovita superiore a 88 cm per le donne (102 per gli uomini), un indice di massa corporea superiore a 30 e un peso corporeo elevato, oggi le ricerche hanno evidenziato che esistono soggetti obesi, apparentemente “normali”, che corrono seri rischi per la salute.
La diagnosi di obesità si effettua ricorrendo periodicamente a degli esami. Fondamentale è l’analisi del sangue, dal quale si evince:
- il rapporto tra colesterolo HDL e LDL: l’ HDL basso è un fattore di rischio.
- glicemia: un’ elevata presenza di zuccheri nel sangue può essere segnale di insulino-resistenza (l’ organismo è diventato resistente all’ azione dell’ insulina e, quindi, è a più a rischio di diabete).
Altrettanto importante è effettuare una valutazione della composizione corporea con densitometria a doppio raggio X, che permette di ottenere una scansione completa del corpo, evidenziando la percentuale di massa ossea, massa magra e massa grassa: se la quella grassa è superiore al 30% , nelle donne, si è di fronte ad un caso di obesità.
In queste situazioni è necessario modificare lo stile di vita e seguire una dieta bilanciata e personalizzata.