Obesità: Quando il cervello lancia segnali
L’obesità è un problema di natura fisica ma anche sociale, perché influisce negativamente sui rapporti interpersonali con gli altri membri della società.Risulta davvero molto difficile affrontare questo problema da soli; Spesso anzi quasi sempre, c’è bisogno di un valido supporto medico/psicologico,che indichi la strada giusta da percorrere. Da tempo studiosi ed esperti del settore si occupano di obesità, e in merito a questo tema, una ricerca svolta dagli studiosi dell’Università di Turku e di Aalto, ha individuato come vi sia una stretta correlazione tra obesità e cervello.
La ricerca
Il responsabile della ricerca, Lauri Nummenmaa, ha sottolineato come lo studio, che ha visto coinvolti persone obese, normopeso e sovrappeso, individua la stretta correlazione tra cervello e obesità o per meglio dire, il cervello lancia dei segnali al nostro corpo, che indica quando mangiare, anche quando il corpo non ha bisogno.La ricerca condotta dagli studiosi finlandesi ha affrontato un punto già noto agli esperti del settore, su una materia ancora in fase di approfondimento.
Quando è il cervello a mandare segnali
Da tempo infatti si sottolinea la stretta correlazione tra corpo e mente, e in questo caso proprio tra cervello e obesità. Il nostro cervello infatti manda dei segnali ben precisi al nostro corpo, sia in positivo che in negativo.Si parla anche di comunicazione tra cervello,tessuto adiposo e tratto gastrointestinale; I segnali sono molecole che lanciano messaggi nell’ambito del controllo della sazietà.Nel nostro corpo, per essere più precisi,due sono i centri ipotalamici che indicano quando vi è bisogno di nutrimento
Le teorie
Gli studiosi,in tema di comunicazione tra sistema centrale nervoso e sazietà,hanno elaborato due ben distinte teorie, una si chiama teoria glucostatica, l’altra viene definita teoria lipostatica. Secondo la teoria glucostatica, a regolare l’appetito è la glicemia.Vi sono infatti dei recettori cerebrali che spingono a mangiare,non appena il livello di glucosio nel sangue tende a scendere, succede l’esatto contrario quando invece il glucosio sale.Secondo la teoria lipostatica invece, il controllo della fame è influenzato dai depositi di grasso, che vi sono all’interno del nostro organismo, che quando tendono a scarseggiare,stimola il nostro corpo, a cercare cibo.
La serotonina
La serotonina è un neurotrasmettitore, coinvolta principalmente nella regolazione dell’umore. La serotonina anche conosciuta come 5-HT,ha un ruolo importante nella regolazione del consumo di cibo, in quanto può inibire l’assunzione di cibo ma non incide sulla frequenza dei pasti.Per meglio dire aumenta la sazietà;Ad esempio una dieta ipocalorica, in quanto porta una bassa quantità di triptofano(naturale precursore della serotonina)induce a mangiare di più.
Vi sono alcuni alimenti che rispetto ad altri, tengono a bada la cosiddetta “fame-nervosa“.Tra questi troviamo, banane, latte vaccino,cacao, cereali,frutta e verdura.Sempre in tema di fame nervosa, vi vogliamo parlare di una ricerca americana,che ha scoperto che vi sono alcuni cibi, definiti spazzatura, che creano una dipendenza simile a quella prodotta dalla nicotina e droga;Questi cibi come patatine,hamburger, merendine innescano nel nostro cervello, un meccanismo tale che quando mancano nel nostro corpo, si crea una vera e propria crisi d’astinenza.
Per approfondimenti