Alghe e insetti sono i cibi del futuro?
Si chiama ‘novel food‘ e sembra essere la nuova frontiera dell’alimentazione, che passa con nonchalance dagli insetti alle larve, dalle alghe agli scorpioni sfociando sui nanomateriali, ovvero sui cibi realizzati completamente in laboratorio. Si tratta di fantascienza? Niente affatto, perché la corte di Strasburgo ha recentemente approvato la manovra che permette di semplificare le procedure di autorizzazione dei ‘nuovi cibi’ e ora spetta all’Efsa, ovvero all’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare verificare che questi cibi siano benefici per la salute dei cittadini europei.
Si tratta di un argomento che affonda le radici nel lontano 1997, quando già si chiedeva una giusta legge sull’argomento, ma ovviamente la nuova apertura interessa cibi che alla fine degli anni ’90 erano impensabili e che ora chiedono di rigore di entrare a fare parte dell’alimentazione dei cittadini dell’Unione Europea.
Le regole interesserebbero anche gli alimenti che arrivano da animali clonati e dai nanomateriali, ovvero i cibi che sono completamente realizzati in laboratorio grazie all’impiego delle nanotecnologie. Il testo dovrà ora essere analizzato e quindi varato dai governi, quindi la procedura si presenta piuttosto lunga. Molti sono però gli scenari che si aprono su questo argomento, fortemente dibattuto e anche controverso nella sua essenza.
Se da un lato l’Europa e i singoli Stati si stanno battendo per un’alimentazione benefica, vicina e dalla parte del consumatore, dall’altro la manovra rischia di dare il via a prospettive innaturali, che forzano la mano grazie alle recenti scoperte chimiche e merceologiche. Si tratta di un aspetto positivo o negativo per l’alimentazione umana? Per quanto riguarda l’introduzione di alimenti ‘novel‘ come gli insetti, i ragni, gli scorpioni e anche molte tipologie di alghe si tratta di un argomenti conosciuti, perché molte sono le culture che impiegano questi animali nella loro alimentazione, che può da oggi diventare appannaggio anche degli abitanti europei. Ciò che desta preoccupazione che rende difficile trovare un punto di accordo è la presenza e l’approvazione di cibi tecnologici e derivati da clonazioni o da esperimenti condotti sugli animali. In questo caso il dibattito interessa anche l’etica e la morale, quindi la discussione dovrà tenere conto delle linee guida segnate dall’Organizzazione Mondiale della Salute e dei doverosi controllo effettuati dall’Efsa.
In attesa di riscontri, possiamo sperare che le decisioni prese siano a favore della collettività e che i grandi business non lavorino per portare sulle nostre tavole cibi trasformati, sintetici e poco positivi per la salute umana.