L’azione ormonale delle piante
Il pensiero corre subito a ragazzi e ragazze in pubertà , o alle donne con sindrome premestruale o in perimenopausa, tipologie che subiscono temporaneamente le forti oscillazioni degli ormoni sessuali. In realtà tutti gli ormoni e non solo quelli sessuali, influenzano anche l’umore. Il loro significato originario è “stimolare, indurre”. Gli ormoni sono coinvolti in tutte le funzioni vitali, interagiscono tra loro in una specie di gioco di squadra e sono molto simili a neurotrasmettitori, nella composizione e della funzione, ogni squilibrio ormonale, di qualunque tipo, si ripercuote sempre anche sul nostro stato d’animo e sull’umore.
Per esempio un eccesso di tiroxina (iperfunzione tiroidea) ci rende nervosi e irritabili; una carenza di adrenalina invece provoca stanchezza e demotivazione. Anche i vegetali producono i loro ormoni, i fitormoni, che sono leggermente diversi dai nostri; apparentemente il loro effetto sull’uomo è più modesto (così almeno sostiene l’industria farmaceutica). Ma il nostro organismo li riconosce, da sempre, e li utilizza ottimamente per produrre da queste sostanze aspecifiche, quindi senza rischi degli ormoni specifici, secondo la necessità del momento. La ricerca scientifica sugli ormoni sessuali delle piante, tra cui i fitosteroli, è cominciata in tempi relativamente recenti. Ma l’esperienza pratica accumulata accumulata nel corso dei secoli è vasta.
Le piante particolarmente ricche di fitormoni, con effetto stabilizzante anche a livello emotivo, sono: tutte le leguminose, soprattutto la soia; i cereali integrali; le verdure: finocchio, pomodoro, yam yam (una specie di patata dolce americana), batata (o patata dolce); il tartufo; la frutta: melograno, rabarbaro; erbe spontanee e aromatiche: tarassaco, biancospino, salvia, liquirizia, peperoncino, prezzemolo, zafferano, luppolo, melissa.