Alimentazione e aerofagia: cosa mangiare, cosa evitare e rimedi naturali
Il regime alimentare non determina soltanto il peso corporeo ma influisce sullo stato di salute generale. Alimentazione e salute percorrono strade parallele e l’aerofagia è un esempio lampante di un rapporto indissolubile!
Si tratta di un fenomeno comune di deglutizione di aria nella pancia che può contare un’alimentazione scorretta tra le cause scatenanti dell’aerofagia.
Se il 10% dell’aria presente nello stomaco deriva dalla fermentazione dei cibi consumati e l’80% deriva dall’introduzione di aria dalla respirazione allora l’aerofagia normale si accompagna a un naturale assorbimento dei gas o all’espulsione sotto forma di flatulenza o eruttazione, spesso preceduti da tensione addominali, gonfiore di pancia e rumori nella pancia.
Questa situazione può diventare patologica nel momento in cui si ingerisce una quantità di aria maggiore al normale o l’aerofagia nasconde un’origine diversa (tic, iperventilazione ansiosa, gastro duodenite, gravidanza, secchezza delle fauci e simili).
La masticazione affrettata o l’abitudine a mangiare troppo velocemente (tachifagia) rappresentano le cause più comuni di aerofagia, oltre alla gravidanza.
Alimentazione e aerofagia
Che sia colpa del consumo rapido di pasti o bevande, del fumo di sigarette, delle protesi dentali o del consumo di gomme da masticare, l’aerofagia può essere gestita attraverso l’alimentazione.
Un regime alimentare creato ad hoc con pochi carboidrati e lento consumo dei cibi può evitare l’aerofagia e i suoi sintomi comuni quali il dolore e il gonfiore addominale, il meteorismo, la flatulenza e l’eruttazione.
Quali cibi assumere e quali evitare? Ebbene, in caso di aerofagia non episodica, è meglio rivedere il rapporto con la masticazione e i menu quotidiani.
L’alimentazione per aerofagia deve saper limitare il consumo dei cibi responsabili della formazione di gas intestinali come i carboidrati e altre sostanze.
- Lattosio – Lo zucchero contenuto nel latte e nei suoi derivati si trova sotto forma di conservante in alimenti come i cereali, il pane, i prodotti da forno e le salse.
- Raffinosio – Questa sostanza è contenuta principalmente nei fagioli e in alcune verdure come cavoli e asparagi.
- Fruttosio – Lo zucchero è presente in molti tipi di frutta e verdura (pere, cipolle o carciofi), nel frumento e in molti prodotti industriali.
- Sorbitolo – Si tratta di una sostanza presente in molti tipi di frutta e viene spesso usato come dolcificante.
- Amido – L’amido contenuto in diversi cibi, tranne quello presente nel riso, causano la produzione di gas.
Alimentazione per aerofagia
L’alimentazione contro l’aerofagia non impone l’esclusione di tutti gli elementi che contengono carboidrati o zuccheri, perché questo creerebbe uno squilibrio importante e influirebbe negativamente sul benessere generale.
Tutto quello che bisogna fare è consumare i cibi che producono gas in modo moderato e allo stesso tempo introdurre riso, orzo e alimenti che non irritano la mucosa intestinale e che riservano poco zucchero.
Non bisogna dimenticare di consumare i pasti con calma, evitando di mangiare in fretta davanti alla televisione o al computer.
Aerofagia: rimedi naturali e fitoterapici
I rimedi fitoterapici corrono in aiuto di tutti coloro che soffrono di aerofagia per aiutarli a rimediare ai problemi legati alla cospicua ingestione di aria. Come gestire l’aerofagia con rimedi della nonna?
- Malva – I fiori e le foglie della pianta, grazie alla ricchezza di mucillagine, sviluppano proprietà emollienti e antinfiammatorie sulle mucose irritate.
- Semi di finocchio – Bastano 20 gocce di tintura madre di semi di finocchio diluite in poca acqua da prendere due volte al giorno lontano dai pasti per migliorare la peristalsi e tenere sotto controllo i sintomi.
- Semi di anice verde – L’anice verde risulta una pianta dalle capacità carminative e antispasmodiche perfetta per preparare tisane digestive e antigonfiore.
- Zenzero – Come non menzionare le proprietà digestive e antinfiammatorie dello zenzero? La radice sembra perfetta per sviluppare effetti locali sulle pareti dello stomaco e dell’intestino.