I due volti del fico
Gli antichi Egizi ritenevano il fico l’albero della vita, dei cui frutti si nutrivano le divinità immortali. Oggi, più semplicemente, apprezziamo il fico soprattutto per le sue qualità nutrienti e fortificanti. Dal punto di vista nutrizionale è opportuno tuttavia distinguere il fico secco da quello fresco. Il frutto fresco contiene zuccheri facilmente assimilabili e una buona quantità di minerali mentre invece scarseggiano le vitamine. E’ un alimento nutriente e facilmente digeribile e per questo è raccomandato in tutte le fasi della vita (infanzia, adolescenza, gravidanza, attività sportiva, convalescenza…) nelle quali sia necessaria una fonte di energia rapidamente utilizzabile.
Nel fico secco il contenuto di fibra aumenta di cinque volte, il che rende il fico secco un alimento eccellente per mantenere regolare l’intestino. Un etto di fichi secchi copre il 20% del fabbisogno giornaliero di calcio e apporta all’organismo il 30% del ferro necessario ogni giorno. Il decotto di fichi secchi è usato per le infiammazioni delle vie respiratorie e urinarie, nelle gastriti e nelle coliti. Lo stesso decotto può essere impiegato per gargarismi, utili nelle irritazioni delle gengive e nel mal di gola.
L’integrazione della dieta con fichi secchi è indispensabile in tutti i casi di magrezza e di stanchezza eccessiva, sia di origine fisica che psichica. I fichi cotti si possono impiegare per applicazioni esterne in caso di foruncoli, scottature o altre irritazioni della pelle. Attenzione infine ai fichi secchi trattati con anidride solforosa, che può causare mal di testa e interferire con l’utilizzazione della vitamina B. Meglio quindi scegliere quelli biologici.