Più vitalità con il ginkgo-biloba
Uno dei primi segnali della cattiva ossigenazione sanguigna è rappresentato dalla stanchezza cronica, accompagnata da dolori muscolari, difficoltà di concentrazione e perdita della memoria.
Di grande aiuto per combattere questi disturbi è il ginkgo-biloba, una pianta orientale utilizzata da millenni in medicina per prevenire l’invecchiamento fisico e mentale.
Le sue proprietà sono state confermate dalla medicina moderna: l’estratto delle foglie di questo albero è ricco di sostanze antissidanti (come flavonoidi, vitamina C e carotenoidi) che liberano i tessuti dalle tossine e ne migliorano l’ossigenazione.
Inoltre, recenti studi, hanno dimostrato che il ginkgo-biloba è in grado di aumentare i recettori di seretonina e di svolgere un’azione rivitalizzante sui soggetti affetti da depressione, anche stagionale. Questo effetto, insieme alla sua capacità di ossigenare il plasma lo rende un valido ricostituente naturale.
Sono gli antiossidanti presenti in questa pianta a ripulire il sangue dai radicali liberi e a proteggere le pareti dei vasi sanguigni, mentre i terpeni inibiscono l’aggregazione delle piastrine, favorendo il flusso sanguigno ed evitando la formazione di pericolosi trombi.
Grazie a tutte queste virtù, il ginkgo-biloba, oltre ad essere un ottimo ricostituente, è anche utilizzato per la cura del morbo di Alzheimer.
La sua assunzione è sconsigliata in gravidanza, durante l’allattamento e nei soggetti che assumono farmaci anticoagulanti e antipilettici.