La candida vaginale
Un recente studio scientifico ha rivelato che circa il 75% delle donne nel corso della sua vita soffre di almeno un episodio di micosi vulvovaginale, causato nel 90% dei casi da un fungo denominato “Candida albicans“.
Questo miceto può passare dalla forma latente alla forma clinica quando trova condizioni favorevoli che favoriscono la sua proliferazione.
I sintomi più comuni della candidosi vaginale sono perdite, secrezioni vaginali biancastre o verdastre, bruciore, prurito (a volte particolarmente intenso), sia a livello vulvare che vaginale; a questi disturbi si accompagnano spesso stanchezza, colite, ansia e depressione.
LE CAUSE
Tra le numerose cause che possono portare a questo disturbo, prima tra tutte è un’alterazione della flora batterica intestinale conseguente ad una scorretta alimentazione, che provoca l’indebolimento delle difese immunitarie; altre cause sono stress, gravidanza e l’uso di farmaci.
Gli studi hanno riscontrato particolare frequenza dell’infezione nelle donne che assumono contraccettivi orali, nelle persone obese e in quelle che generalmente indossano collant, pantaloni attillati e/o sintetici.
Inoltre, cause della vulvovaginite da candida sono le variazioni ormonali, l’età, un’eccessiva igiene intima e l’umidità (ad esempio, restare in spiaggia per lungo tempo con il costume bagnato).
Gli uomini possono contrarre la malattia solo attraverso rapporti sessuali con donne infette.
COME COMBATTERLA A TAVOLA
Via libera al consumo di ortaggi a foglia verde, broccoli, noci, olio d’oliva, cipolle e aglio che contrastano la crescita dei funghi; utile è anche il consumo di alimenti senza glutine (mais, riso, miglio).
Alimento che non deve assolutamente mancare è la frutta, evitando però quella troppo zuccherina come fichi, uva e banane; si consiglia di assumerla lontano dai pasti per evitare fermentazioni. Anche la verdura deve essere mangiata quotidianamente e in abbondanza.
Le fibre contenute nei fiocchi di avena (senza zuccheri aggiunti) contrastano lo sviluppo della candida: consumali a colazione aggiungendo latte fermentato e qualche pezzetto di frutta fresca.
Riduci, invece, il consumo degli alimenti che contengono lievito e grano, gli alcolici, l’aceto e gli zuccheri semplici (miele, zucchero, cereali raffinati, dolci, sciroppo d’acero).
La candida, infatti, vive di zucchero ed è quindi fondamentale eliminarli dalla propria dieta; per chi soffre di candidosi si tratta di un divieto non facile da rispettare perchè generalmente si sente un grande desiderio di assumere zuccheri.
Lo zucchero negli alimenti si presenta sotto molte forme, ragion per cui è bene leggere bene le etichette sulle confezioni dei cibi. Le diciture che indicano la presenza di zuccheri sono: saccarosio, fruttosio, maltosio, glucosio, glicogeno, lattosio, mannitolo, sorbitolo.
Da evitare sono anche il latte e i latticini, il cui l’elevata presenza di lattosio favorisce la proliferazione della candida.
Queste restrizioni alimentari devono essere rispettate per almeno un mese, trascorso il quale si possono reintrodurre gli alimenti eliminati (uno a settimana), valutando la reazione dell’organismo.
Infine, ricorda che alla base delle candidosi vaginale molto spesso ci sono intolleranze alimentari che andrebbero individuate con gli appositi test per risolvere definitivamente il problema.
ciao ho trovato molto interessante questo post… poichè anch’io sono afflitta da tanto tempo da questa bestiaccia malefica… avreste un dieta dettagliata da consigliarmi…poichè credo che quando una persona debba seguire un ordine sia più semplice poter eliminare i cibi NO=quelli eccessivamente zuccherati… un grazie anticipato.. baci