Ipertensione: i disturbi e la dieta
Oggi, in Italia, sono circa 13 milioni le persone che soffrono di ipertensione, il più importante fattore di rischio tramutabile in cardiopatie e ictus. Nei prossimi vent’anni si prevede un aumento di questo numero pari al 60%.
E’ quindi necessario fare molta attenzione all’ipertensione e alle patologie croniche ad essa collegate: un’alimentazione sana è la prima forma di prevenzione e cura, che permette di evitare gli spiacevoli effetti collaterali dei farmaci.
Nei soggetti ipertesi, il cuore lavora più del normale per far circolare il sangue: si tratta di un meccanismo che, nel tempo, danneggia i vasi arteriosi.
Nella maggior parte dei casi, chi soffre di ipertensione si sente bene; non esistono, infatti, disturbi specifici. Quelli più frequentemente accusati sono: palpitazioni, vertigini, cefalea, nervosismo, ronzii, sangue dal naso, disturbi che si possono presentare anche in assenza di pressione elevata.
In circa il 95% dei casi, l’ipertensione non è attribuibile ad una causa specifica. Sono stati riconosciuti solo alcuni fattori in grado di modificare la pressione arteriosa: fattori di tipo genetico, ambientale, legati alla dieta scorretta e allo stress.
Chiarendo che la pressione arteriosa aumenta con l’avanzare dell’età e varia durante la giornata (ad esempio, in caso di una forte emozione o di uno sforzo), è importante riuscire a definire un limite tra “normale” e “patologico”. A questo ci ha pensato la Società Europea dell’Ipertensione e la Società Europea di cardiologia che hanno definito le linee guida europee. Ecco i livelli di pressione arteriosa.
- Ottimale: massima <120; minima <80
- Normale: massima 120-129; minima 80-84
- A rischio: massima 130-139; minima 85-89
- Di I grado: massima 140-159; minima 90-99
- Di II grado: massima 160-179; minima 100-109
- Di III grado: massima >180; minima >110
A TAVOLA
In caso di ipertensione, seguire un’alimentazione corretta è di fondamentale importanza. A tavola sono consigliate le carni bianche (pollo, tacchino, coniglio), il pesce d’acqua dolce (trota, luccio, carpa) o i pesci di mare come sogliola, merluzzo, orata, spigola e dentice.
Ai formaggi stagionati, scegli quelli freschi; evita i condimenti di origine animale come burro, lardo, strutto e sostituiscili con l’olio extravergine d’oliva, ricco di grassi essenziali e vitamina E che mantengono pulite le arterie.
Via libera a frutta e verdura: in particolare la carota e la rapa sono due radici che consumate crude o al vapore e condite con un filo d’olio sono un contorno antipertensivo, adatto anche a chi desidera dimagrire.
Nemico dell’ipertensione è il sale: quando parliamo di sale non ci riferiamo solo a quello che utilizziamo per insaporire i piatti, ma a tutti quegli alimenti in cui quest’elemento è contenuto in modo subdolo: cibi in scatola, dadi da cucina, insaccati, salse, piatti pronti in busta o surgelati, sottaceti…
E’ importante, quindi, al momento dell’acquisto leggere bene l’etichetta dei prodotti; indicano la presenza di sale le diciture: cloruro di sodio, bicarbonato di sodio, fosfato monosodico, glutammato monosodico, nitrato e nitrito di sodio.
Per concludere, a tavola, ti consigliamo di:
- abituare il palato ad apprezzare il sapore originale dei cibi;
- preferire il pane senza sale, come quello toscano;
- non aggiungere sale ai piatti già conditi;
- privilegiare gli alimenti bio e integrali;
- ridurre il consumo di cibi pronti, dadi e salse.