Gastrite: sintomi, cause e cure
La gastrite interessa circa 12 milioni di italiani. Essa si può manifestare con diversi sintomi:
- mal di stomaco continuo e diffuso: il dolore non è atroce e, tende a placarsi solo mangiando;
- pancia gonfia: si accumula molta aria nell’intestino a causa della digestione difficile. Ti senti facilmente piena, anche se mangi solo un’insalata;
- vomito: può presentarsi sia a stomaco pieno, sia vuoto;
- nausea lieve, ma continua;
- sapore di acido in bocca: generalmente, questa sensazione di manifesta per massimo un’ora dopo i pasti;
- palpitazioni: i battiti cardiaci aumentano dopo mangiato;
- bruciore allo stomaco.
Le cause che possono scatenare la gastrite sono soggettive, ma in linea di massima tra i principali fattori scatenanti troviamo: lo stress, l’uso di alcuni farmaci (aspirina, antinfiammatori), l’abuso di alcol, caffè, fumo e cibi grassi, che distruggono lo strato protettivo della mucosa dello stomaco, rendendolo più sensibile alle sue secrezioni acide.
Curarsi a tavola…
La gastrite, con piccoli accorgimenti, si può curare ed alleviare a tavola; fare piccoli pasti durante la giornata e masticare lentamente sono le prime regole che facilitano la digestione e riducono la produzione di acidi che potrebbero danneggiare le mucose.
Inoltre, è fondamentale limitare le situazioni di stress almeno quando si mangia: consumare i pasti in tranquillità e avere il tempo di rilassarsi o di fare una passeggiata dopo aver mangiato non può che far bene all’organismo.
Inoltre, ricorda che, l’eccesso di cibo stimola la produzione di succhi gastrici, facilitando il reflusso. Alimenti come aperitivi, noccioline, patatine fritte e merendine causano bruciore e acidità gastrica.
Nello specifico, a tavola porta:
- formaggi e latticini: secondo la tolleranza individuale, meglio se freschi e a pasta molle;
- uova: solo alla coque o in camicia;
- carne: le parti magre e poco fibrose di vitello, manzo, pollo, coniglio e maiale. Cuocili alla griglia, arrosto o a vapore, con pochi grassi e senza spezie. Ottimo anche il fegato;
- pesce: vanno evitati solo quelli più grassi come sgombri e anguille;
- verdure: secondo la tolleranza individuale. Attenzione alle verdure meteorizzanti (crauti, cavolfiore, verza…);
- legumi: freschi o secchi, per verificare la tolleranza individuale è bene consumarli prima in purea, poi in zuppe o con cereali;
- frutta: evita gli agrumi e la frutta secca (datteri, castagne, fichi…). L’ideale è consumarla lontano dai pasti principali;
- dolci: biscotti non farciti, frutta sciroppata, pasta frolla, pasta sfoglia, marmellata e miele. Evita i dolciumi industriali e i dolci da pasticceria ripieni di creme, liquori, cioccolato e frutta secca.