Colesterolo: quando ricorrere ai farmaci
Per stare in salute è importante tenere sotto controllo il livello del colesterolo. E’ stato dimostrato, infatti, che esiste uno strettissimo legame tra la colesterolemia e alcuni disturbi cardiaci.
Il colesterolo svolge importanti funzioni nell’organismo, ma se supera determinati livelli può depositarsi sulle pareti delle arterie riducendone la portata. Di conseguenza, il sangue non scorre liberamente e si creano piccoli ingorghi che possono ridurre o bloccare l’afflusso al cuore (infarto) o al cervello (ictus).
La quantità ideale di colesterolo nel corpo non dove superare i 200 mg/dl (milligrammi per decilitro di sangue).
Bisogna distinguere il colesterolo buono (Hdl), costituto da proteine ad alta densità che circolano nel corpo con lo scopo di legarsi al colesterolo depositato nei vasi e riportarlo al fegato, dal colesterolo cattivo (Ldl) che è quello aggregato alle proteine a bassa densità che può depositarsi sulle arterie.
Per stare in salute bisogna considerare il rapporto tra la quantità totale di colesterolo e l’Hdl. Il rapporto ottimale deve essere inferiore o pari a 5 a 1. Ad esempio, se il tasso totale è 200 mg, l’Hdl deve essere almeno 40 (ossia un quinto del totale).
In caso di ipercelesterolemia, cioè quando il colesterolo è entro i 240 mg per dl, non è necessario ricorrere ai farmaci, ma questo tasso può essere tenuto sotto controllo svolgendo una regolare attività fisica per almeno 30 minuti al giorno e con la dieta.
A tal proposito è consigliabile ridurre il consumo di carni rosse, evitare il burro, i formaggi, le uova (massimo 3 a settimana) e i dolci. Si a cibi ricchi di fibre solubili come frutta, verdura, legumi e cereali integrali.
Per ridurre il tasso di colesterolo, inoltre, è consigliabile smettere di fumare e non bere più di un bicchiere di vino rosso al giorno.
Se dagli esami del sangue, il colesterolo supera i 240 mg/dl, il medico può ritenere necessario il ricorso ai farmaci.